In anni di attività (dai ’90), ho accumulato –collezionato, se vogliamo- una lunga serie di detti parodici che, semplicemente ribaltando i refrain più comuni, ne sposta il senso verso le caustiche, disagevoli e ansiose prospettive di esistenzialismo e nichilismo (termini usati qui in modo colloquiale e affatto tecnico), o forse solo pessimismo.
Non si tratta di niente che brilli per creatività o novità, ma propongo qui di seguito quelli che ricordo, potrebbero occasionalmente strappare un sorriso.
Sono consapevole del fatto che non sono tutti ugualmente arguti e divertenti, ma essendo questo principalmente un blog di appunti, ho seguito più il criterio dell’esaustività che quello dalla qualità; anche perché sono solito tornare su certi scritti e modificarli nel tempo, specie quelli compilatori.
CONSIGLIO DI LEGGERE SOLO QUELLI IN GRASSETTO, A MIO AVVISO I MENO PEGGIO RIUSCITI.
Vorrei precisare anche di non essere un “nichilista” almeno in senso stretto, anche perché non credo che un vero nichilista perderebbe tempo ed energie a definirsi o smentirsi come tale, né a tenere un blog. Pessimista forse lo sono, non vedo proprio come salvarmi da questa etichetta, per imprecisa che voglia essere.
- A buon intenditor niente parole.
- A chi niente e a chi niente.
- A mali estremi, mali estremi.
- A tutto c’è rimedio grazie alla morte.
- Abusati che Dio t’abusa.
- Ambasciator apporta nulla.
- Chi è sveglio non pigli pesci.
- Chi fa non s’aspetti.
- Chi fa non sa, chi vo non sa, chi po non sa.
- Chi gode non si accontenta.
- Chi malcontenta gode.
- Chi la dura non vince.
- Chi lascia la strada vecchia per la nuova, né la lascia né la trova.
- Chi non comincia è a metà dell’opera.
- Chi non fa, fa per tre.
- Chi non ha i denti non ha pane, e chi non ha pane non ha i denti.
- Chi non trova un amico ha già un tesoro.
- Chi vuole nulla stringe.
- Da cosa non nasce cosa.
- Dimmi con chi vai, non ti dirò chi sei.
- Dio li fa poi li accoppa.
- Disimpara l’arte e mettiti da parte.
- Finché c’è vita, non c’è speranza.
- Fino alla bara mai niente si impara.
- Il buon giorno non si vede.
- Il lupo perde e l’erba è del vicino.
- L’Inferno è lastricato di buone intenzioni.
- L’occasione fa l’uomo.
- La botte piccola, di vino vuota.
- Le disgrazie non vengono mai sole.
- Le disgrazie vengono con le sòle.
- Mal comune e niente gaudio.
- Mal comune.
- Male non fare, bene non fare.
- Meglio mai che tardi.
- Meglio soli che accompagnati.
- Morto un papa ne muoia un altro.
- Muori e lascia morire.
- Niente è bene e finisce in pene.
- Niente è d’oro né luccica.
- Niente uovo oggi, né gallina domani.
- Non piangere solo sul latte versato.
- Occhio non vede, cuore non duole.
- Oggi a te, domani a te.
- Ogni croce ha il suo uomo.
- Ogni lasciata e persa.
- Ogni promessa è dubito.
- Ognun per sé, Dio per nessuno.
- Patti chiari: niente amicizie lunghe!
- Per aspera ad aspera.
- Perdere o lasciare!
- Quando c’è la salute c’è lutto.
- Ride bene chi non ride.
- Si rosica, ma non si rosica.
- Si stava meglio quando non si stava.
- Tentar ci nuoce.
- Tra il dire e il fare c’è di mezzo il Nulla.
- Tutte le ciambelle non son che buco.
- Tutte le strade portano a Roña.
- Tutto è bene quel che finisce.
- Un bel gioco dura troppo.
- Una volta a nessuno non fa male a nessuno.
- Uno stepdad campa i cento figli che cento padri non campano.